lunedì 29 aprile 2013

Borsetta verde

Solo un passaggio veloce per un breve aggiornamento: ho terminato la borsina verde da abbinare al mio vestito trecentesco realizzato con la medesima stoffa. Cucirla mi è stato particolarmente utile, perché, essendo una prova, ho potuto sperimentare liberamente e mi sono accorta di alcune cose che possono essere migliorate. Il modello di riferimento sono ancora una volta le due borse ricamate del Victoria and Albert Museum: dalla prima ho preso spunto per le nappine, ma mi sono rifatta a questa per i cordini inseriti direttamente nella stoffa senza asole.
Qualche nota:

* materiali: l'esterno è misto lino verde, l'interno è cotone bordeaux. (I materiali non sono del tutto storici, ma utilizzerò lana, lino o seta nelle prossime che farò)
* dimensioni: 12x11 (è volutamente molto piccola per non appesantire troppo l'insieme dell'abbigliamento)

* il cordino che la chiude è realizzato con un semplice intreccio a due fili
* il cordino con cui è appesa alla cintura è lungo 40 cm e cucito all'interno, realizzato con il medesimo intreccio a due fili, ma con fili doppi per un maggiore spessore.
* le nappine sono circa 4 cm.



PS: sotto la borsa si intravede il velo di lino: lo possiedo già da tempo, ma l'ho modificato arrotondando il taglio e rifinendo gli orli con il famoso "prillino", cioè l'orlo arrotolato (rounded hem) che mi è stato consigliato di usare per i materiali più sottili. Ora cade molto meglio!

domenica 21 aprile 2013

Telaio da ricamo medievale

Mi sono già messa al lavoro con il nuovo progetto di ricamo e non vedo l'ora di parlarne, ma questo post è dedicato al telaio da ricamo su cui ho montato il lavoro. So di non avere fatto grandi scoperte, ma forse queste poche note potranno essere comunque utili...


Il telaio da ricamo



Dettaglio dell'assemblaggio del telaio da ricamo


Il telaio misura nella parte interna 17,5 cm x 27,5 cm ed è realizzato con un legno piuttosto morbido dello spessore di 1 cm (dato che si tratta di un avanzo trovato in garage, non so dire con precisione di che legno si tratta). Dalle foto vedete come sono montati i vari elementi:







Perché ho scelto di farlo di questa forma e di non utilizzarne uno rotondo?
FONTI: Mi sarebbe piaciuto molto trovare dell'iconografia per il XIII-XIV secolo, ma al momento non sono riuscita a trovare nessuna immagine, anche perché mi risulta che siano piuttosto rare.
Una delle più antiche miniature leggibili con una sufficiente chiarezza è del XV secolo e mostra un telaio rotondo , mentre un affresco ferrarese di Palazzo Schifanoia ne rappresenta uno quadrato, sostenuto tra l'altro da una particolare struttura.
Una delle frasi che amo ripetere ai miei compagni per invitarli a osservare le fonti è "gli altri rievocatori non sono una fonte", ma ho ritenuto comunque valide le opinioni di alcune autorevoli blogger. In particolare,
*la dott.ssa Katrin Kania afferma che il telaio rotondo sia un'acquisizione piuttosto moderna e sul suo sito ne mette in vendita uno rettangolare piuttosto complesso
* le autrici di Medieval Silkwork la utilizzano rettangolare, dicendo che esistono fonti del periodo di questa forma
* Elina (Neulakko) ha un telaio rettangolare anche se non del tutto storico (perché ha delle viti).

PRATICITÀ: perché lavorare su un telaio rotondo per realizzare un ricamo rettangolare? :)

- Per quanto non sia un argomento particolarmente solido, ho riflettuto anche sulla FACILITÀ DI REALIZZAZIONE: sono abbastanza convinta che nel Medioevo fossero capaci di piegare il legno e dargli una forma circolare, ma non sono troppo convinta che si sarebbero sobbarcati l'impegno di un lavoro simile per un semplice telaio da ricamo.

Come montare il lavoro
Per prima cosa, ho tagliato un rettangolo di lino da ricamo della dimensione desiderata (un po' più grande rispetto alle misure che ho stabilito per il lavoro finito, leggermente più piccola del telaio). Ho cercato di sfilacciare la stoffa il meno possibile e ho fatto un semplice punto per fermare l'orlo. Sulla base di alcuni suggerimenti che avevo letto, ho attaccato un pezzo di tessuto non pregiato alla tela da ricamo: l'ideale sarebbe avere un tessuto piuttosto resistente e uno spazio sufficientemente ampio tra la tela e il bordo del telaio, io però ho scelto un tessuto che si è rivelato troppo poco resistente e della larghezza di meno di un centimetro. Ho poi attaccato il tessuto al telaio con dei ritagli di filo di cotone che avevo in casa: 3 o 4 pezzi di filo sarebbero l'ideale, perché sono sufficienti a regolare la tensione. 

Dettaglio del montaggio
La foto dovrebbe mostrare meglio come sono montati i pezzi (e si vede anche che il tessuto di supporto ha ceduto: in quel caso, ho visto che la tela da ricamo riesce comunque a sopportare abbastanza bene la tensione). 

Come potete vedere, ho già iniziato il ricamo e sono del tutto soddisfatta della tensione che riesce a mantenere, del resto i fili che legano la stoffa al supporto permettono comunque di assestarla con facilità se necessario. Trovo inoltre che sia piuttosto comodo da maneggiare (per quanto, forse, leggermente più pesante rispetto al moderno telaio tondo che avevo provato) e ha senz'altro il vantaggio della semplicità della realizzazione: questo l'ha fatto il mio ragazzo, ma non dubito che chiunque, armato di buona volontà, sarebbe in grado di realizzarlo.

Spero che queste poche annotazioni possano essere state interessanti, e mi auguro al più presto di poter aggiungere qualche altra fonte iconografica. Se ci fossero spiegazioni poco chiare, vi invito a commentare e a chiedere liberamente!
Non resta che procedere con il German brick stitch...



venerdì 12 aprile 2013

La fine di "Green Eternity"

Nomen omen... ho davvero lavorato a questa cintura per un'eternità, e non l'ho nemmeno finita.
Si tratta di un lavoro fatto con le tavolette seguendo il pattern "Blue Eternity": ho trovato lo schema sulla  pagina di Guntram e l'ho fatto con 24 tavolette. Il materiale con cui l'ho realizzato è cotone da maglieria (per i ferri del 2 1/2-3) ecru e verde. L'idea originale era di fare una tracolla per una borsa, abbinata al mio abito verde trecentesco, che mi permettesse di portarmi la macchina fotografica in giro per le rievocazioni: dato che doveva venire una banda piuttosto lunga, i fili con cui mi sono trovata a lavorare, con un telaio piuttosto rudimentale, erano ancora più lunghi - e insopportabili da sbrogliare. Il motivo poi è molto bello, una volta realizzato, ma mentre lo si sta facendo è difficile vedere se si fanno errori e, a dire il vero, dopo un po' che ci si lavora si fa fatica addirittura a distinguere il disegno.
Il problema principale però è che questo lavoro è rimasto sul telaio per più di due anni... È successo perché non ero più tanto convinta che la tessitura a tavolette fosse attestata anche in Italia nel XIII-XIV secolo, ed ero quindi abbastanza restia a portare il mio telaio (per di più non molto storico) in rievocazione. Ulteriori problemi sono sorti quando a Pomposa 2012, probabilmente a causa di un errore provocato dallo scarso esercizio, il motivo del disegno è improvvisamente cambiato, e io non sono più riuscita a correggerlo. Per quanto mi sia dispiaciuto abbandonare il lavoro, mi sono resa conto che non mi andava più di continuare e che, piuttosto che smettere completamente di tessere, valeva la pena togliere dal telaio il lavoro e ripartire con qualcosa di nuovo. Per quanto poi non sia uno schema difficile, lo era comunque troppo da seguire in rievocazione, con la gente che chiede informazioni e i compagni con cui si chiacchiera. Mi sono quindi accontentata dei miei 80 centimetri di tessuto: è ancora da rifinire e volendo potrebbe diventare una cintura.


"Green Eternity", cotone ecru e verde, 80 cm circa

Ora mi sento molto più "positiva" e viste anche le ultime cose che ho scoperto sulla presenza della tessitura a tavolette in area italiana penso che ricomincerò a tessere: presto dovrei avere un nuovo telaio più corretto e avrò sicuramente occasione di lavorare a qualche progetto un po' più rilassante durante l'estate,

venerdì 5 aprile 2013

Esperimento di ricamo #1

Sono davvero contenta di essere riuscita a terminare il mio primo esperimento di ricamo in tempo per portarlo al primo evento della stagione!

Il tipo di punto con cui mi sono cimentata è il famoso "German brick stitch", un tipo di ricamo contato abbastanza semplice diffuso in Germania nel XIV-XV secolo. Ho scelto di iniziare dal motivo che mi è sembrato più facile e che esperti ricamatori hanno suggerito ai principianti su diversi blog.
Essendo totalmente inesperta nel ricamo, ho deciso di provare a lavorare su della tela Aida abbastanza rada (6 buchi per ogni cm) con del cotone da maglieria da utilizzare con i ferri del 2 1/2 - 3 messo doppio, tanto per capire se l'attività potesse piacermi o meno. Il motivo che ho scelto è stato ricavato da una piccola borsa del XIV-XV secolo, di origine tedesca, ora conservata al Victoria and Albert Museum di Londra: su questo ottimo sito trovate il pattern, la foto dell'originale e altre informazioni su questo tipo di ricamo. 
Per ora ho lavorato con un telaio da ricamo rotondo: nel caso voleste provare, vi consiglio di utilizzarlo, perché ho potuto verificare che il lavoro viene decisamente più uniforme se il tessuto è tenuto in tensione. Ad una prima, rapida ricerca mi pare che non siano attestati telai tondi per il XIV secolo, così penso che me ne farò uno quadrato da portarmi in rievocazione per l'estate (ma su questo argomento ho intenzione di ritornare, appena avrò fatto ricerche più approfondite).
Dal momento che i materiali che ho scelto per provare non sono storici - ho usato infatti della tela di cotone moderna e del filo di cotone, mentre nelle borse originali il ricamo è seta su lino - ho deciso di non realizzare una borsa completa da usare in rievocazione, ma di fare solo parte del motivo, che per ora può fungere da campione da portare ai banchetti finché non avrò realizzato qualcosa di meglio, almeno per iniziare ad alimentare pian piano la "sezione tessile".


Devo dire che ricamare mi è piaciuto molto più di quanto sospettassi e penso che continuerò a farlo: il prossimo passo è ricamare su del lino più fitto, che sono già riuscita a trovare, ma prima di passare a ricamare con la seta è possibile che decida di lavorare ancora un po' con il cotone per far pratica e non rischiare di sprecare il prezioso filato con qualche pastrocchio. 
...la sfida è appena cominciata!