sabato 13 gennaio 2018

La corona per le nozze di Damisella / The crown for Damisella's wedding


Anna: Un abito non esprime tutto il proprio potenziale se non è accompagnato dagli accessori giusti: i nostri abiti nuziali, ispirati al manoscritto Missale et horae ad usum fratrum minorum, necessitavano di gioielli adeguati al rango dei personaggi che volevamo ricostruire – e della persona giusta in grado di realizzarli. Una tranquilla sera d'agosto abbiamo quindi telefonato al nostro amico Giovanni Rotondi, di Il Gatto e la Volpe, avanzando le nostre richieste...

La corona
La principessa raffigurata nella miniatura di San Giorgio e il drago indossa una splendida corona, decorata con perle e pietre rosse e blu, simili a quelle che ornano la scollatura del vestito. L'uso di corone, per quanto nell'immaginario collettivo sia strettamente legato a regine e principesse, non era nel Trecento limitato solo a loro, pur essendo in molti casi un tratto distintivo nella loro raffigurazione. Compaiono infatti di frequente negli inventari nuziali di nobili fanciulle, in particolare in area centro-nord italiana, chiamate corone, ma anche ghirlande, di cui è spesso esplicitamente menzionato il materiale prezioso. Le fonti scritte rimandano a veri e propri capolavori di gioielleria: le corone sono decorate con stelle, fiori e gigli, adornate da gemme e perle. Le leggi suntuarie tentano di limitarne l'uso: si trovano molti esempi di divieti del genere nella legislazione imolese del 1334 e in quella bolognese di tutto il secolo, rivolti in particolare all'utilizzo delle perle, e non mancano, a Bologna, casi di donne multate per essere state trovate con questo ornamento. Sembra inoltre che la corona sia un ornamento particolarmente apprezzato e utilizzato dalle spose: un esempio di questo uso potrebbe essere il celebre sposalizio di Nicolò da Bologna del 1350.
1350, Nicolò da Bologna,
Il Matrimonio/The Wedding. NGA, Washington
A dress needs the right accessories to give the right impression: our wedding garments, inspired by the manuscript Missale et horae ad usum fratrum minorum, needed jewels that could match the characters we wanted to reconstruct – and the right person to make them. A calm evening of August, we called our friend Giovanni Rotondi, who works for Il Gatto e la Volpe, to explain our requests.

The crown
The princess portrayed in the enluminure of Saint George and the dragon wears a magnificent crown, decorated with pearls and red and blue stones, like the ones that adorn the neckline of the overdress. In the 14th century, the use of crowns, in spite of being connected mainly to queens and princesses in collective thought, was not limited to them, even if crowns were one of their most typical features in pictures. In fact, crowns are frequently mentioned in inventories or dowries of noble young women, especially in the Northern and Central Italy: they are called corone (crowns) or also ghirlande (garlands), often described as made of precious materials. Written sources let us imagine true masterpieces of goldsmithing: they were decorated with stars, flowers, lilies, adorned with gems and pearls. Sumptuary laws tried to forbid the use of such jewels: for examples, it is possible to find this kind of prohibitions in the laws of the city of Imola dated 1334. The prohibition was active also in Bologna, during all the century, especially about the use of pearls. There can be found sources about the fines women had to pay because they were found wearing these ornaments.
It seems also that the crown was a typical bridal jewel: one of the many examples of pictorial evidence of this use could be the famous Wedding by Nicolò da Bologna (1350).


XIV secolo, corona di Bianca di Lancaster -
Monaco, Schatzkammer der Residenz.
Giovanni:
Il modello in cera dell'elemento-cerniera e la
placca ovale, ancora in lavorazione/
Wax model for the hinge-element and
oval plaque, still work in progress
Superato lo shock iniziale, ho cominciato a ragionare su come realizzare l’oggetto che soddisfacesse le esigenze di Anna.
Le indicazioni iniziali erano poche ma precise: pietre blu e rosa, perle e… la consapevolezza che non si sarebbe trattato di una delicata tiara bensì di “una cosa raffinata nonostante l'ignoranza di fondo”.
Data la scarsità di fonti materiali, salvo pochi e ricchissimi esemplari appartenuti a personaggi di rango elevato, si è deciso di realizzare un oggetto ex-novo traendo ispirazione da diverse fonti, piuttosto che replicare una specifica opera di oreficeria. L’obiettivo era ottenere un oggetto il più possibile plausibile nelle forme, lavorazioni e materiali.
Prove di assemblaggio dei primi moduli/
Assembling tests of the first modules
La prima fase è consistita nella ricerca di originali del XIV sec. da cui trarre ispirazione. Oltre a vere e proprie corone (in particolare quella di Bianca di Lancaster - Monaco, Schatzkammer der Residenz), sono stati presi in esame alcuni reliquiari a busto caratterizzati da teste coronate (ad esempio il reliquiario di Sant'Orsola - Pinacoteca Comunale di Castiglion Fiorentino).
Dopo aver raccolto materiale sufficiente, si è passati alla fase di progettazione: un minuzioso lavoro “a sei mani”, in cui sono state vagliate non solo soluzioni estetiche e stilistiche ma anche le necessità tecniche e pratiche che la realizzazione di un oggetto del genere comportava.
Dopo una serie di schizzi, è stato messo a punto il progetto semi-definitivo. Si è realizzato un primo modello in cartoncino, ulteriormente modificato nelle proporzioni dopo alcune prove.
Prove di assemblaggio della struttura/Structure assembling tests
Stabilito quale doveva essere l’aspetto finale, sono stati scelti i materiali da utilizzare: lastra di rame di diverso spessore (parte della struttura, fiori e castoni piccoli); elementi in ottone (parte della struttura, castoni grandi e profilati vari); quarzo rosa, calcedonio azzurro e perle di fiume (elementi decorativi).
La realizzazione comportava non pochi problemi: è sicuramente il manufatto più complicato che mi sia capitato di creare e non ero certo di riuscire in quella che era una vera e propria impresa! L’unico modo per scoprirlo era tentare…
Corona sott'olio! (Sgrassaggio degli elementi)/
Pickled crown! (degreasing)
Ho cominciato con il realizzare i primi elementi di prova e dopo alcuni tentativi, affrontando man mano i problemi riscontrati, ho capito come procedere.
La corona si compone di otto moduli, costituiti da una placca ovale sormontata da un fiore (quattro grandi e quattro piccoli, alternati) ed arricchiti da perle imperniate e pietre montate su castoni. I moduli sono incernierati tra di loro mediante un ulteriore elemento verticale, soluzione costruttiva che permette anche una certa adattabilità del gioiello quando indossato.
Dopo la prima lucidatura/
After first polishing
I fiori sono stati realizzati con la tecnica dello sbalzo e cesello, le placche ovali invece (costituite da due pezzi sovrapposti) traforate, punzonate ed incise. I due elementi sono stati saldati assieme per formare il modulo base, a seguire alla placca è stata saldata una profilatura (realizzata con un filo in ottone godronato a finto tortiglione) e le semi-cerniere (ottenute da un tubolare di ottone).
Il corpo degli elementi-cerniera verticali è stato realizzato tramite fusione a cera persa, a questo si sono saldate le semi-cerniere, sempre ottenute da tubolare.
I castoni grandi sono stati realizzati tramite fusione a cera persa, quelli piccoli in lastra saldata. Dopo una prima rifinitura dei moduli, i castoni sono stati fissati meccanicamente e le pietre incassate.
Dopo una seconda lucidatura, tutti gli elementi sono stati dorati galvanicamente con una tonalità il più possibile vicina a quella della doratura ad amalgama antica.
La fase finale ha visto il montaggio delle perle e l’assemblaggio dell’intera struttura tramite perni in ottone dorato.

La corona è composta da 216 elementi (senza considerare i perni) assemblati tra loro con saldature e fissaggi meccanici (imperniature e ribattiture), tra questi 38 pietre e 44 perle. 

Il peso totale è di 336 grammi.





Esploso di uno dei moduli/
Exploded view of one of the modules



Prova generale, prima della doratura/Last test before gilding
After overcoming the first shock, I started to think how to make this kind of object.
The initial indications were few but clear: blue and pink gemstones, pearls and… the awareness that the result would not be a gentle tiara but “something elegant despite the showiness”.
Due the lack of material sources, other than few -and very luxurious- examples belonged to royalty, we decided to create a design from scratch, inspired by several sources, instead of simply replicating a specific goldsmith's work. The objective was to obtain an item as much plausible as possible with reference to style, techniques and materials.
The first phase consisted in researching 14th century originals to be used as inspiration.
We took as references some bust-reliquaries with crowned figures (for example St. Ursula reliquary - Pinacoteca Comunale di Castiglion Fiorentino, Italy) in addition to actual crowns (in particular the one belonged to Blanche of Lancaster - Schatzkammer der Residenz, Munich, Germany).
Dopo la doratura/After gilding
After gathering enough hints, the design phase was started: a thorough “six handed” work, in which not only aesthetic and stylistic solutions were considered, but also technical and practical issues related to the creation of such an object.
After some sketches, the semi-definitive design was ready. A prototype was realized in cardboard, modified and adapted after some wearing-tests.
After setting the final appearance, the materials to be used were chosen: two different thickness copper sheet (part of the structure, flowers, small bezels); brass elements (part of the structure, big bezels and various bars); pink quartz, blue chalcedony and river pearls (decorative elements).
The physical realization implied several issues: it was surely the most complicated artifact I ever dealt with, I was not even sure to be able to win this challenge! The only way to figure it out was trying…

I started making some test elements: after some attempts, solving the issues emerged in the process, I understood how to proceed.
Montaggio delle perle/Setting the pearls
The crown is composed by eight modules, each with a flower (four big and four small, alternated) on top of an oval plaque, adorned with pearls and set with stones. The modules are hinged together with another element: this mode of construction allows also a better fit of the jewel when worn.
The flowers are made using the chasing and repoussé technique, the oval plaques (made by two overlapping pieces) are open-worked, punched and engraved. The two main elements are welded together to form the basic module, then a file-worked brass wire is welded to the edge of the oval plaque as the hinge knuckle.
The secondary element is lost-wax cast in brass and has the hinge knuckles (made with brass tube) welded on it.
The big bezels are lost-wax casted in brass, the small ones are made with copper sheet parts welded together.
After a first polishing of the modules, the bezels have been riveted to place and the stones have been set.
After a second polishing all the parts have been electro-chemically gold plated using a technique able to provide a shade as close as possible to the traditional fire-gilding technique.
The final phase consisted in setting the pearls and the on the final assembly of the various elements with gilded brass pins.

The crown is composed of 216 parts (without considering pins and rivets) assembled together with welding and mechanical fastening; among them there are 38 semiprecious stones and 44 pearls.


Total weight is 336 grams.
Dopo l'assemblaggio definitivo/After final assembly

Come dice la Regina Elisabetta, "Ci sono degli svantaggi nelle corone"... ma non in questo caso, perché il risultato è stato straordinario, sia per la sua bellezza che per la sua comodità. Sono veramente grata a Giovanni del lavoro meraviglioso che ha realizzato per me! As Queen Elisabeth says, "There are some disadvantages to crowns"... but not in this case, because the result is stunning, both for its beauty and its comfort. I am really grateful to Giovanni for the amazing work he did for me!